Ivo parte 2° - Rapetta Ivo

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Ivo parte 2°

Ivo Rapetta

Cambiamento...


Dopo sei anni di lavoro presso le Officine Passalacqua, mi ritrovai senza posto di lavoro, in quanto il titolare della ditta il Cav. Passalacqua, degnissima e signorile persona, scomparve improvvisamente. Mancando la guida del suo fondatore e "Deus ex Machina" la ditta si dissolse e io cercai un altro lavoro. Nel frattempo cominciai a frequentare la "chiamata" del porto di Genova, una specie di ufficio di collocamento  con possibilità di lavoro giornaliero aiutato e aiutato dai preziosi consigli del mio zio paterno Luigi. I portuali della C.U.L.M.V. (compagnia unica lavoratori merci varie) essendo interni all'organizzazione portuale, avevano la precedenza sulle “chiamate” dei direttori di macchina rispetto a noi, che eravamo "Esterni" al porto. Erano poche le giornate di lavoro ottenute e le riparazioni eseguite  su Pipeline o su motori o valvole di                                                    Lavori a bordo le navi...  
presa d'acqua di mare, non erano sufficienti per portare a casa uno stipendio adeguato.

Così cominciai a scorre gli annunci di lavoro, tra questi lessi che la ditta Leporati cercava autisti e trasportatori di Kerosene per riscaldamento nelle case in tutta Genova. Mi recai alla sede della ditta e presi subito servizio. Caricavo il camion in quel di Manesseno  (Vicino a Bolzaneto) poi trasportavo le tanche da 25 litri ai vari indirizzi recapitandole finalmente al cliente che aveva ordinato il liquido infiammabile. Inutile precisare che erano tutti indirizzi agli ultimi piani dei palazzi e che nell'ascensore era tassativamente vietato per il trasporto del
carburante pertanto...by feet on the stairs. Dopo una settimana di quel lavoro senza aver mai potuto parlare di stipendio, una mattina vista la sfuggente direzione della ditta Leporati, dissi che non me ne sarei andato finché il direttore del personale non mi avesse comunicato l'importo della paga oraria! Alla fine cedettero e compresi il motivo della riluttanza a comunicarmi certi dati...una miseria, proprio una miseria per la quantità incredibile di lavoro, fatica e rischi che quel lavoro portava con sé. Non ne valeva la pena, io non mi sono mai fatto sfruttare dal bieco capitalismo, assolutamente no.

Me ne andai su due piedi dopo essermi fatto liquidare le spettanze dovute. E adesso? adesso di nuovo alla ricerca di un lavoro...mi trovai a leggere di nuovo gli annunci  sul giornale principale di Genova: "il Secolo XIX". Uno in particolare mi colpì per la sua urgenza nella ricerca di personale per guidare motocarri per il trasporto a domicilio di acqua minerale imbottigliata. Decisi di presentarmi ed ero quasi sul punto di rinunciare vista la quantità di giovani come me in attesa del colloquio con il direttore del personale. Tenni duro mi misi in coda come gli altri e dopo un'oretta buona mi ammisero al colloquio. Dopo una stretta di mano e le presentazioni di rito ebbi un breve colloquio sui motivi della mia presentazione al colloquio di assunzione. Dopo avermi ascoltato per un paio di minuti, improvvisa
mente il direttore del personale chiamò la segretaria e le comunicò di licenziare tutti i restanti candidati in attesa all'esterno della ditta, perchè aveva trovato il candidato cercato che naturalmente ero io. Rimasi abbastanza sorpreso della decisione e visto il mio stupore il dirigente mi domandò: "lei sa perché l'ho scelta?" Alla mia risposta negativa lui mi disse: "lei è entrato con un bel sorriso, mi ha dato la mano e ho sentito una stretta vigorosa e sincera e poi nel raccontarmi le sue esperienze lavorative precedenti mi sono fatto un'idea di avere davanti a me una persona capace, motivata e con capacità adatte ai nostri bisogni, ecco perché l'ho scelta, adesso può andare le incomincerà a lavorare domattina alle ore 8.00".
Ho portato anche l'acqua nelle case, non così ma..  
     Bella ditta anche questa, mi ci sono trovato subito bene, mi sono fermato solamente sei mesi .prima di cambiare lavoro ma mi ci trovavo  veramente bene, il titolare mi disse che l'aveva sempre saputo che mi avrebbe perso, ma che era contento per me e per i miei progressi lavorativi futuri. Non ricordo nemmeno il nome della ditta o di quella persona ma esso farà sempre parte dei miei ricordi e del fatto che non tutti gli imprenditori sono capitalisti e sfruttatori, ci sono anche brave persone!
 
Un primo cambiamento forte nella mia vita fu quando su consiglio di mio padre feci domanda per entrare nell'AMT (Azienda municipalizzata Trasporti) e nella Nettezza Urbana del Comune di Genova due domande contemporanee. La prima risposta mi giunse dall'AMT e pertanto mi recai presso l'officina "Guglielmetti" (partigiano caduto per la libertà) di Ponte Carrega in prossimità dei Macelli di Cà De Pitta. Colà i capi operai che ci dovevano giudicare assegnarono i compiti: chi addetto alla rimessa in fase di un motore di autobus e chi ad altri lavori di meccanica come nel mio caso. Premetto che mio zio iscritto alla CGIL e sindacalista di quel sindacato si era proposto per  una raccomandazione (previo tesseramento nel suo sindacato) in quanto a suo dire così ci sarebbe stata la certezza dell'assunzione.

Io a quell'età ero ancora molto testa di c... e rifiutai sdegnosamente    di entrare a far parte di un sistema  clientelare che privilegiava gli appartenenti ad una "casta" anche se sindacale. Come detto ero un idealista forgiato sui principi di democrazia, libertà e lotta alla corruzione che già allora  si era infiltrata in tutti i settori compreso quello del mondo sindacale e mi assunsi sino in fondo il rischio di andare ad un prova di competenza, fidando solo sulle mie capacità, si sa a vent'anni non si ha paura di niente... Come stavo dicendo andai alla prova e il capo officina di consegnò una testata di un motore Diesel; ricordo ancora come se fosse oggi, un 12 cilindri per un controllo sulla planarità della testata, dopo aver controllato questo avrei dovuto smontare le valvole (24) e dopo averle controllate e averne smerigliato la sede con pasta abrasiva avrei dovuto rimontarle e controllarne la tenuta versando benzina nel piccolo vano che rimaneva tra il fungo della valvola e la sua sede nella testata.

Così feci e dopo circa un'ora e mezza finii il lavoro e chiamai il capo officina. Quella persona arrivò, controllo, non trovò nulla da eccepire sul lavoro perfettamente svolto e visto che io mi stavo levando la tuta d'indosso, mi chiese cosa facessi. Io risposi che avendo eseguito il "Capolavoro" me ne tornavo a casa. Lui irritato aggiunse che avrei dovuto restare fino alle ore 17 quando la prova sarebbe finita e non prima. Mi disse che non poteva lasciarmi senza fare niente e che con il mio comportamento stavo facendo facendo fare brutta figura ai miei compagni! Assurdo io avevo fatto solo il mio lavoro e se gli altri non erano capaci a fare altrettanto non era certo per colpa mia! Lui non replicò e imperterrito mi diede un pompa dell'acqua di un autobus e mi ordinò di perdere tempo nella riparazione fino alle 17.00 ma erano sole le 11 di mattina! Comunque mi misi all'opera in modo molto lento tipo "Bradipo" ma dopo la pausa pranzo, avevo già finito il lavoro. Il capo officina mi assegnò
una terza riparazione sempre più rabbuiato. Alle ore 05 p.m. alla fine del turno di prova, potei notare che solo io e pochissimi altri avevamo finito i lavori assegnati, gli altri e specialmente i "motoristi" non erano riusciti in sei, a rimettere in fase e ad avviare un motore di autobus.

Uscii con la certezza assoluta di essere il primo della selezione tenendo conto che invece                    
L'officina di riparazione autobus dell'AMT   "Guglielmetti"    vicina ai Macelli
di un "capolavoro" ne avevo eseguite ben tre!               
Aspettai fiducioso la risposta dell'azienda dei trasporti e qualche giorno prima che arrivasse, arrivò la convocazione per un colloquio presso l'azienda della "Nettezza Urbana" alla quale avevo mandato il mio curriculum. Poco prima di questo colloquio arrivò infine il risultato della prova d'arte e la seguente graduatoria di merito: io ero all'84 esimo posto e l'AMT si diceva dispiaciuta di averne potuti assumere solo 83, continuava con la promessa che in caso di bisogno mi avrebbero contattato. La mia delusione fu grande anche perché immotivata. Mio zio, il sindacalista  mi telefonò dicendomi "Hai visto che era meglio se ti raccomandava il sindacato? Prima hanno assunto i “nostri” poi se mai chiameranno  chi sa lavorare. E' vero lui me lo aveva detto ma io ero sempre stato un ragazzo testardo, conscio del proprio valore e  ormai rovinato irrimediabilmente dalle mie idee progressiste che si scontravano con la realtà, ma non c'era niente da fare i principi che prima mio padre e poi l'evidenza politica mi avevano già formato e dato l'imprinting.

Era quasi passato un mese che una convocazione  dell'AMT giungeva al mio indirizzo di Genova  Coronata e diceva così: "La S.V. è pregata di presentarsi lunedì prossimo presso l'officina Guglielmetti per prendere servizio come operaio aggiustatore meccanico...saluti eccetera. Indovinate che cosa ho fatto... indovinato? Se avete pensato che io mi presentassi in quel covo di serpenti raccomandati e che non sapevano o non volevano lavorare, avete pensato proprio... sbagliato. Io preferii rinunciare a quel posto sicuro per continuare nelle pratiche per l'assunzione presso la Nettezza Urbana di Genova, come addetto alla pulizia stradale, piuttosto che piegarmi alla logica clientelare e mafiosa già in voga a quei tempi. Lo so nessuno sano di mente lo avrebbe fatto ma il mio carattere, se volete pazzo, non mi consentiva di piegarmi a quella logica.

Non sapendolo, avevo inconsciamente adottato il motto dell'antico condottiero genovese il nobile Andrea Doria, che come motto del suo casato  aveva adottato la frase latina "Frangar no flectar" che tradotto significa mi spezzo ma non mi piego!
Questo motto l'ho scoperto quest'anno in una ricerca sulle origini della repubblica di Genova, leggendolo mi è ritornato in mente quanto appena scritto! Sapevo che di lì a breve il comune avrebbe pubblicato un bando di ricerca di personale per agenti di Polizia Municipale (a quei tempi chiamati Vigili urbani dal latino Vigile Urbe = ovvero persone attente alla sicurezza cittadina) per cui sapevo sia di avere le qualità e nutrivo anche piena fiducia nelle mie capacità di superare il concorso  pubblico. Non avevo fatto i conti con l'epidemia di colera scoppiata a Napoli nel 1972/3, epidemie che  Una parte dura della mia vita, ma ne vado fiero!
sospese le visite mediche (per cui il concorso si fermò) a Genova e che rallentò la mia entrata nel Corpo dei Vigili urbani di almeno due anni.


Due anni passati a raccogliere la spazzatura per strada, sia con scopa e carrello che dietro alle grandi  macchine
che trituravano la spazzatura domestica depositata in strada: prima con sacchetti e poi con sacchetti dentro ai contenitori metallici di nuova invenzione. Due lunghissimi anni passati, devo essere onesto con molto imbarazzo, almeno per i primi mesi. Certo farmi vedere dai miei amici e conoscenti a fare un lavoro tanto umile, nonostante le scuole fatte mi deprimeva ma il mio carattere forte e risoluto mi ha sempre aiutato. Si deve vergognare chi ruba, chi delinque, chi commette atti contrari alla decenza non certo chi lavorando si mantiene onestamente...  

La colonna sonora di questa pagina è una cover della famosissima California dreamin' che in italiano è: Sognando California. Il gruppo che la eseguiva negli anni a cavallo il 2000 si chiamava "Alta Marea", Eravamo tutti bravi dal solista Sergio, al bassista Roberto, al tastierista Rinaldo, il più scarso ero io che però in questa canzone sono stato perfetto nella batteria come nel canto (voce solista), cantare e suonare la batteria non è facile; il controcanto è del mio ex collega Amigoni Carlo. Nel complesso un bel pezzo costruito dal tastierista (tastiera simulante la chitarra) e dal solista, i due riff si intrecciano in maniera perfetta e tutto dal vivo!

 
 
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