Rapetta Ivo

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Ivo Giuseppe Rapetta

Nacqui nel 1949, qualche anno dopo la guerra, ma per fortuna mi furono risparmiati gli orrori di quella disgrazia. Appena finite le elementari mio padre Gino mi iscrisse alla scuola dell'E.N.E.M. (Ente Nazionale per l'Educazione Marinara), al fine di farmi imparare un mestiere che nel proseguo della vita  potesse sostenermi per potermi costruire una famiglia. Ebbene sì, una volta i genitori avevano queste strane idee.

Così dall'anno 1961 all'anno 1964, frequentai la scuola Paolo Boselli di Corso Ugo Bassi, sulle alture di Principe.


Di quella scuola che ha trasformato un bambino in un adulto, ne ho un buon ricordo, in quanto essa mi fornì le basi teoriche e gli strumenti pratici per poter operare in ambito motoristico-marinaresco. Lì appresi oltre alle materie che si studiavano nelle scuole pubbliche (le scuole medie unificate non esistevano ancora), materie molto interessanti e utili, appresi: Termodinamica, Metrologia, Meccanica (aggiustaggio manuale e operatività al tornio), motori, condotta motori, metodi di                                         
Io da ragazzino presumo 7/8 anni  
Frazionamento del petrolio Europeo e USA, Metallurgia fisica dei Gas e arte marinaresca; cioè nodi marinareschi e segnalazione con bandierine.
M'insegnarono anche: voga con remi e condotta battello a motore, nello specchio acqueo del porto di Genova presso il molo Duca degli Abruzzi fronte all'OARN. Mi ricordo ancora le risate dei marinai che si affacciavano alle murate delle navi per commentare divertiti le esercitazioni di voga con remi persi in mare o incastrati a bordo data la loro pesantezza per le esili muscolature di noi undicenni.


Mi diplomai con esame sia della mia scuola che quella della commissione venuta da Roma e finalmente ebbi il mio diploma. Mi recai subito presso l'Officina Passalacqua di via Coronata 2 per cercare lavoro. Era quella un'officina che operava in sito oltre che a bordo delle numerose navi, che allora attraccavano presso le banchine del porto di Genova.
Non fui assunto in quanto per legge, l'età minima per poter diventare apprendista era di 15 anni e io ne aveva solo 14, pertanto festa per un anno! Un Anno sabbatico!
Passai tutto l'autunno e l'inverno successivo presso i miei nonni nella loro casa in Casalecchio di Vetto D'Enza e fu un periodo meraviglioso. Lo posso dire con certezza ora che dalla vita ho avuto soddisfazioni e grane ( che ho sempre superato) vivendo per quasi un anno fra la natura, le mucche, le volpi, le api selvatiche (alle quali sottraevamo io mio nonno Giuseppe, il miele prodotto) e la pesca con le mani o con la mazza. Insomma ho imparato più con un anno assieme a mio nonno che in una vita intera.


Il mio sogno nonostante mi trovassi bene alle officine Passalacqua, era di entrare a far parte del Corpo dei Vigili Urbani di Genova. Quegli uomini in divisa che erano a volte in pericolo per strada, in mezzo al traffico e nella loro lotta quotidiano contro i malviventi, i ladri e i disturbatori, mi sembrava adatta a me, al mio carattere aperto gioviale ma forte e deciso.

I principi di giustizia equità e il fatto di volermi mettere al servizio della città, probabilmente senza ottenere gratificazioni dai miei concittadini per le operazioni compiute, non mi spaventava nemmeno un po’. Lo sentivo dentro che quella era la mia carriera. C'è voluto un poco di tempo, circa sei lunghi anni ma alla fine il mio desiderio nel 1974 si avverato.


Non prima però di essermi sopportato altri tre anni di scuola serale. Infatti avevo chiesto presso gli uffici del sindaco della città
io e la mia Guzzi Stornello 160, a Collagna.
informazioni circa i titoli di studio necessari, quegli impiegati mi diedero una brutta notizia, avrei dovuto essere in possesso di un diploma
di scuola media unificata (la normativa in merito era cambiata), in quanto il mio diploma aveva valore solamente in ambito privato e lavorativo anche se rilasciato da un ente dello stato Italiano.

Prescindendo gli esami finali doppi, quelli della scuola e quelli della commissione scolastica giunti dalla capitale per le valutazioni ufficiali).


Per poter effettuare un servizio pubblico, mi dissero, bisognava essere in possesso di un diploma rilasciato da un ente scolastico pubblico (roba da matti, venivo Io  equiparato ad un fanciullo con la 5                 
classe elementare). Comunque dovetti fare di necessità virtù e mi iscrissi senza indugio al triennio 67/68/69 presso la scuola media statale "Pastorino" di Cornigliano.

Furono tre anni duri e lunghi nei quali, vissi di rendita con le conoscenze acquisite nei tre anni passati alla scuola da Macchinista Navale; che per sua natura era di molto superiore a quella che mi obbligava un regolamento assurdo. E in Italia ce n'erano tante di cose assurde!

Il fatto di lavorare fino alle ore 17.30 dalle ore 7.00 della mattina non mi procurava particolari problemi, la scuola media che dovevo frequentare iniziava alle 19.30 e finiva alle 23.30, avevo 15 anni ed ero nel pieno della mia adolescenza.

Oltre agli ormoni che ribollivano c'era anche uno strumento che "sentivo" dentro di me in maniera prepotente: la batteria acustica (per quelle elettroniche ci sarebbero voluti ancora 30 anni).


Sempre per il fatto che stavo "vivendo di rendita" per avere frequentato una scuola di grado superiore in precedenza, riuscivo a conciliare il lavoro, la scuola serale e la musica, marinandola un paio di volte alla    (Io e la mia amata Guzzi V700 Ge 102370 )
settimana per partecipare alle prove musicali.

Nel frattempo io, un mio amico vicino di casa e altri amici di Sampierdarena, avevamo fondato un gruppo musicale chiamato I Gem e ci preparavamo per un futuro debutto provando e riprovando quasi tutte le canzoni di John Fogerty all'epoca cantante e chitarra solista del meraviglioso gruppo dei Creedence Clearwater Revival. Lì è iniziata la mia "ca
rriera" da batterista amatoriale che prosegue a tutt'oggi dopo quasi mezzo secolo.      










Io e la mia fedele guzzi in via Carlo Barabino innanzi a
Piazza Palermo, in prossimità della "Croce Bianca"  1975







(La Colonna sonora della pagina è una bella canzone dei
Vetro Nero ed è cantata e suonata nella chitarra solista dal mio attuale chitarrista Giuliano Penco genovesissimo amico, presente anche su Facebook. Ascoltate la sua bravura e quella degli altri appartenenti il gruppo ormai sciolto. Io Giuliano Penco e gli altri componenti del gruppo ci stiamo lavorando su per recuperare questi bellissi brani.

Sito pensato, elaorato e sviluppato da Ivo Giuseppe Rapetta - Genova  rapetta.ivo@gmail.com    

Drummer Genova
saldatrici
 
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